La trasformazione digitale della salute sfida il tempo della sospensione
Il Covid-19 sembra averci proiettato tutti in quella dimensione sociale e temporale che gli antropologi chiamano “liminalità”. Tutte le attività e le identità ordinarie sono sospese. Non possiamo più agire in un progetto ma solo nella contingenza del brevissimo termine. È un tempo che protegge ma intrappola.
Chi è coinvolto nel Covid-19 sfugge a questa dimensione, ma per entrare in uno spazio di pericolo, difficoltà, confronto diretto con la morte.
I malati non-covid invece sembrano essere spariti dalla comunicazione sociale, come se le loro malattie anche fossero sospese. Purtroppo però non lo sono, mentre sono chiusi in molti casi gli ambulatori e rimandati gli appuntamenti. Anche quando l’attività negli ospedali continua, sono i pazienti ad avere paura di avvicinarsi. Nessuno ad oggi conosce e può prevedere l’impatto di questa evitazione collettiva dei luoghi di cura.